C’era ancora il muro di Berlino e io facevo già serramenti, più di 30 anni di esperienza, gli stessi della mia Vespa, che prima era di mio padre e oggi è di mio figlio.
Ogni 15 anni faccio un test di cambiamento e verifica.
Ho provato sia a mettermi in proprio che a lavorare altrove.
Ma prima, durante e dopo questi periodi di reset professionale ho sempre lavorato e sono sempre tornato in Tecnomont.
Ho seguito la storia d’impresa di Paolo da zero a Pozzo D’Adda.
Ci siamo sempre lasciati con una stretta di mano, ci siamo sempre ritrovati nello stesso modo.
Ho sempre fatto tutto, imparando a fare tutto, dal progetto all’officina alla posa in cantiere.
Conosco le fasi, i problemi e le soluzioni per gestire il progetto completo.
Oggi sono responsabile di produzione in Tecall, definisco tempi e costi di ogni commessa acquisita, controllo e verifico i progetti da passare in produzione, gestisco il lavoro dei ragazzi e la programmazione macchine.
Abbiamo centri di lavoro Industry 4.0 connessi con l’ufficio tecnico, informatica e automazione, è il mondo di domani ma con l’attenzione e l’occhio di chi le misure le faceva a matita e i fori a mano, col trapano.
Fare l’impresa è nel nostro spirito, è la nostra forza.
Ricordo un grosso cantiere a Milano, eravamo solo in due, prendevamo le misure sui ponteggi, poi gli ordini, la produzione, i serramenti, i rivestimenti, i coronamenti, i vetri fissati con le ventose, una corsa contro il tempo, otto mesi senza pause, una gara di Edurance.
Le serate in garage a elaborare la Vespa con gli stessi amici di allora, il telaio rinforzato, la forcella e il serbatoio da cross tra le gambe, le prove, le gare sulle piste da kart, da 3 a 6 ore, anche 10…
Forse l’attitudine alle gare di durata è figlia del nostro stile di lavoro.